UAE Team Emirates, l’ex direttore sportivo Aart Vierhouten parla del Tour de France 2022: “Abbiamo perso la corsa nella tappa del pavé”
In casa UAE Team Emirates si riflette ancora su quanto successo al Tour de France 2022. Per quanto il capitano Tadej Pogacar abbia sempre detto di essere comunque contento del secondo posto conquistato all’ultima Grande Boucle, è chiaro che in squadra si cerca di capire quali sono state le causa che hanno portato alla sconfitta dello sloveno. Una particolare lettura è quella dell’ex direttore sportivo del team emiratino Aart Vierhouten, secondo il quale la squadra di Jonas Vingegaard (Jumbo – Visma) è stata brava a sfruttare due eventi sfortunati per volgerli a proprio favore: paradossalmente, quindi, secondo il neerlandese sono state alcune cadute a permettere al danese di vincere la corsa.
Come ha raccontato a Volksrant, infatti, il classe 1970 è sicuro di qual è stato l’episodio di gara che è costato il terzo Tour al proprio corridore: “Abbiamo perso il Tour nella quinta tappa, quella del pavè. E abbiamo perso per un supereroe. Vingegaard? No Wout van Aert”.
Questa affermazione sembra un po’ strana: quel giorno, infatti, Pogacar aveva guadagnato 13″ su tutti gli uomini di classifica, mentre Vingegaard aveva faticato molto per rientrare sul gruppo dei migliori per un problema meccanico. Ad aiutarlo quel giorno era stato proprio Wout van Aert che a sua volta era stato rallentato da cadute e problemi meccanici, mentre il compagno di squadra Primoz Roglic si trovava più indietro, alle prese con una spalla lussata.
A proposito di quella frazione il ds ha affermato: “Loro sono stati fortunati che Roglic sia caduto e quindi non abbiano potuto fare altro che scegliere Jonas come unico leader della squadra. Se avessero ritardato la scelta la cosa avrebbe giocato a nostro favore […] Tadej è stato bravo, ma sfortunatamente abbiamo corso contro un supereroe che risponde al nome di Wout van Aert. Si è messo davanti a Vingegaard e ha chiuso un gap di due minuti in venti chilometri nei confronti di Pogacar”.
“Se Van Aert fosse stato con Pogacar nel gruppo di testa – ha aggiuno il cinquantaduenne – la Jumbo – Visma non avrebbe saputo cosa fare: fermare Wout per aspettare o lasciarlo libero di giocarsi la tappa? A quel punto il Tour sarebbe stato nostro. Perché senza Van Aert Vingegaard sarebbe finito molto dietro e sulle montagne non avrebbe mai recuperato”.
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